Trovata una sega!
"Trovata una sega!" torna dopo anni al Cooperativa lo spettacolo di Antonello Taurino - Qui di seguito alcuni stralci della recensione di Adelio Rigamonti redatta nel novembre 2017 (nella foto: Antonello Taurino)

RITORNA AL COOPERATIVA LO SPETTACOLO CULT DI ANTONELLO TAURINO: TROVATA UNA SEGA!
La storia della burla del ritrovamento a
Livorno, nel 1984, delle false teste attribuite a Modigliani, diventa, grazie
alla bravura di Antonello Taurino, un esilarante spettacolo teatrale, con risvolti
dimenticati o inediti, in un intreccio che acquista notevole brio man mano che
l'attore e autore [...] conduce la
narrazione.
Le parole vengono supportate da Taurino con
documenti e filmati dell'epoca, l'attore riempie il palco con la sua fisicità
ricreando situazioni, personaggi e dialoghi della gigantesca burla, opera di
tre studenti ventenni e di uno scultore/portuale dalla breve intensa vita,
che misero alla berlina il mondo della critica d'arte dell'epoca concorde
nell'attribuzione al grande artista livornese delle tre teste.
Ricavate in realtà da pezzi di marciapiede e
buttate nel canale proprio davanti alla ruspa che dragava per verificare la
leggenda che lì le avesse buttate Modigliani, vennero riconosciute come opere
d'arte inequivocabilmente attribuibili all'artista e ribattezzate Modì 1, Modì
2 e Modì 3.
Modì 2, in particolare, venne esaltata come
capolavoro, mentre in realtà era stata realizzata dai tre ragazzi con un
trapano Black&Decker, casa produttrice che ne approfittò, dopo che gli
arcani erano stati svelati, per una campagna pubblicitaria.
Gli occhi del mondo con tutti i principali
canali televisivi, vennero puntati all'epoca su Livorno, che avrebbe voluto
realizzare una mostra che potesse competere con le capitali mondiali in
occasione del centenario della nascita di Modigliani, creando una ghiotta
occasione di goliardata, in quella terra di libero pensiero e di sagace, dissacrante
ironia.
Taurino rivela retroscena poco conosciuti,
entusiasma con la sua verve e tiene alta l'attenzione fino all'inaspettato
finale.
[...]
da una recensione di Adelio Rigamonti pubblicata nel novembre 2017