Tim Burton Show

02.11.2025

"Tim Burton Show" visto al Teatro Menotti il 1° novembre - recensione di Fabia Caporizzi

Tim Burton
Tim Burton

I SOGNI DI TIM BURTON IN SCENA

Un teatro pieno zeppo come purtroppo capita ormai non troppo spesso, un'energia formidabile nella sala già prima dell'inizio dello spettacolo tra bimbi mascherati (per Halloween ma anche per lo show), ragazzini impazienti e genitori emozionati in attesa di vedere dal vivo i personaggi tanto amati sullo schermo. In mezzo a loro anche molti amanti del teatro sotto qualsiasi veste e abbonati stupiti da tante vocine elettrizzate e qualche anziano quasi infastidito da tutto quel movimento.Poi dieci minuti dopo le 20 ecco che tutto si fa buio... e in principio fu il suono. La band anche sabato sera (dopo la prima di venerdì) ha portato tutta la sala con un tocco di bacchetta magica o meglio con le note del pianoforte seguite da quelle di chitarra basso e batteria ad immergersi totalmente nel mondo visionario di Tim Burton ,.. così è partito il viaggio nel mondo geniale del regista maestro dell'estetica gotica e del dark fantasy, uno spettacolo musicale e teatrale costruito sulle note di Danny Elfman tra rock, sinfonia e poesia visiva. Un'esperienza che ricrea le atmosfere dei film del regista produttore e sceneggiatore statunitense diventato celebre per la sua narrazione visiva e toccante che ha spesso esplorato in modo magistrale il mondo dei diversi, degli esclusi, degli emarginati con umorismo macabro, dando vita a personaggi iconici diventati punti di riferimento di bambini e ragazzi. E anche di tutti coloro che hanno riscoperto e attraversato qualche dolore del loro bambino interiore. E riscoperto magari anche il valore dell'accettazione. Al Menotti un cast in carne e ossa e una scenografia da sogno han così rievocato e rievocano ancora oggi per lo spettacolo della domenica pomeriggio i capolavori burtoniani – da Edward mani di forbice a Nightmare Before Christmas, da Alice in Wonderland a Ed Wood Sleepy Hollow o Charle and the Chocolate Factory (impossibile citarli tutti) in modo lodevole grazie alla qualità dei costumi, delle scenografie e delle voci coinvolgendo sia i fan accaniti che il pubblico meno esperto. Ecco che grazie alla potenza della musica dal vivo e alla bravura degli attori hanno preso vita sul palco non solo i personaggi creati da Tim Burton ma anche i temi dell'emarginazione e della solitudine fulcro della carriera del californiano che ha saputo disegnare personaggi eccentrici in qualche modo reali e surreali a un tempo (forse il più celebre è Willy Wonka il genio creativo col cappello a cilindro, il sorriso sornione e le movenze estremamente veloci e inaspettate che ha difficoltà a stabilire relazioni con gli adulti che vede come nemici) creando film iconici. Una band di otto elementi, un cast in carne e ossa e una scenografia da sogno (bellissima la porta storta, onirica, da cui entrano ed escono i personaggi) hanno portato e porteranno oggi sul palco spezzoni di fiaba dove ogni brano è una scena teatrale a sé, con coreografie, cambi d'abito e atmosfere sempre nuove, che catturano e ammaliano spettatori di tutte le età. Nata nel 2009, la Spleen Orchestra trasforma ogni episodio sulla scena in un circo freak immaginario emozionante e coinvolgente. Alla fine tutto il pubblico era in piedi a cantare e ballare... è davvero uno spettacolo imperdibile per tutti gli amanti del magico universo di Tim Burton.

Fabia Caporizzi