Sior Todero brontolon
"Sior Todero brontolon" di Carlo Goldoni - regia di Paolo Valerio - con Franco Branciroli - visto al Piccolo Teatro Strehler l'11 ottobre - recensione di Adelio Rigamonti

UN GOLDONI CHE CI PARLA DELLE PICCOLE TIRANNIE QUOTIDIANE
C'è qualcosa di sorprendentemente vivo nella rilettura del goldoniano "Sior Todero brontolon" che Paolo Valerio ha portato al Piccolo Teatro Strehler. Vivo, e insieme antico. Perché in questo allestimento il Goldoni della maturità non è soltanto l'autore della commedia di costume, ma un attento indagatore delle relazioni umane, un poeta delle piccole tirannie quotidiane.
Franco Branciaroli, nei panni di Todero, domina la scena con una misura perfetta: brontolone sì, ma con un'ombra di malinconia che trasforma la caricatura in figura tragica. Il suo personaggio patriarcale non è soltanto un vecchio avaro che vuole decidere il destino della giovane Zanetta, sua nipote; è un uomo che ha paura di venire scordato, accantonato, un vecchio che in apparenza si ritiene eternamente potente e che difende il proprio potere domestico come un teatro in rovina. La scenografia di Marta Crisolini Malatesta, essenziale e luminosa, insieme alle luci di Gigi Saccomandi, disegna un interno veneziano rarefatto, sospeso tra realtà e sogno che ricorda, anche e soprattutto grazie alla presenza delle marionette dei "Piccoli di Podrecca", proprio l'interno di un vecchio teatro un poco malandato.
Valerio sceglie la via dell'equilibrio tra rigore e invenzione. Accanto agli attori, le marionette dei "Piccoli di Podrecca" sono presenti in scena come fantasmi silenziosi, poco più di ombre ma in realtà il doppio dei personaggi in carne e ossa. Sono il mezzo concreto per materializzare il potere di Todero – il suo bisogno di tirare i fili degli altri – ma anche la prova che, alla fine, ogni burattinaio scopre di essere egli stesso manovrato.
Oltre a un puntualissimo Franco Branciaroli occorre ricordare, sia pure alla rinfusa, gli altri preziosi interpreti: Piargiorgio Fasolo, Stefania Felicioli, Federica Di Cesare, Riccardo Maranzana, Davide Falbo, Valentina Violo, Ester Galazzi, Emanuele Fortunati, Alessandro Albertin. Tra questi una menzione particolare va a Piergiorgio Fasolo, empatico pavido e inconcludente figlio di Todero, da applausi.
All'inizio dello spettacolo qualche breve e misurata contestazione per l'audio non perfetto che ha danneggiato soprattutto Stefania Felicioli nel ruolo di Marcolina, nuora del sior Todero.
Adelio Rigamonti