Riccardo III

17.11.2025

Riccardo III di William Shakespeare - regia Antonio Latella - In scena al Piccolo Teatro Strehler fino al 30 novembre 2025. - visto il 15 novembre 2025 e recensito da Claudia Pinelli

da Riccardo III
da Riccardo III

In scena la poetica originale, intensa e sferzante di Shakespeare

La significativa regia di Antonio Latella privilegia la poetica originale, intensa, sferzante del Bardo scegliendo di non mostrare e caricare la parte visiva che viene rievocata e descritta. Così a una scenografia identica per tutto lo spettacolo, un bosco opulento di fiori, sono i suoni e le voci che si riempiono di sfumature e fanno vibrare la potenza del testo a fronte della studiata contenuta gestualità degli attori. I più efferati delitti hanno luogo senza sangue manifesto, la brama di potere riempie il palco con il suo insinuarsi, giustificarsi, assolversi, il bianco e il rosso dominano, a sottolineare le fazioni in lotta, gli York e i Lancaster.
Un grande e significativo albero spezzato è al centro della scena con una vaginale apertura, da cui esce e entra il protagonista, e un tronco possente, come la torre in cui vengono imprigionati e uccisi i nipoti ostacolo all'ascesa a un trono rivendicato come riscatto alle deformità fisiche da Riccardo di Gloucester, simbolo di un potere fallico e spregiudicato, subdolo e crudele. Nei panni di Riccardo III un bravissimo Vinicio Marchioni che con una recitazione mai enfatica ma sapientemente caratterizzata da una varietà di timbri e colori riesce a mettere in luce anche la velata, sferzante e dissacratoria ironia insita nella tragedia shakespeariana. La guerra è tra gli uomini, degli uomini, che tramano, uccidono, si alleano, tradiscono, massacrano chiunque sia ritenuto ostacolo. Le donne, la regina madre, una bravissima Anna Coppola, Margherita, Candida Nieri, sono vittime di chi uccide i mariti e i figli per smania di potere e le usa per stringere alleanze e ascendere, soffrono, ma accusano, chiamano le cose con il loro nome non avendo paura di guardarle negli occhi, sono loro a denunciare, a mostrare la malvagità, ultime tra gli ultimi anche se in vesti regali.
La durata dello spettacolo non è ormai usuale, lento, ma non pesante, si snoda il primo atto, di un'ora e quaranta minuti, e crea l'atmosfera, delinea i personaggi, prepara all'intensissimo secondo atto di quarantacinque minuti che chiude con un significativo espediente scenico.
Il Riccardo III di Latella è teatro che permette di assaporare Shakespeare in un'immersione totale senza rimaneggiamenti.
E arriva, bellissimo e potente.


Claudia Pinelli