Natale in casa Cupiello
"Natale in casa Cupiello - , spettacolo per attore cum figuris" di Eduardo De Filippo - Ideazione Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia - regia di Lello Serao - Visto il 29 gennaio al Teatro Menotti - Recensione di Adelio Rigamonti (nella foto: Luca Saccoia)

Saccoia/Eduardo: questo è Teatro!
Un improvviso stop del personal computer ovviamente rallenta
l'attività di scrittura, ma al contempo permette di avere più tempo per
incamerare, elaborare suggestioni che mi hanno investito negli ultimi
spettacoli visti. Di suggestioni a scalfire l'intimo questo "Natale in casa
Cupiello, spettacolo per attore cum figuris", con Luca Saccoia me ne ha offerte
moltissime e tutte in grado di farmi riappacificare con il teatro dopo essere
inciampato in spettacoli inutili e molesti.
Nella rilettura proposta al teatro Menotti da
Luca Saccoia e Vincenzo Ambrosino per la
regia di Luca Serao e con maschere e pupazzi di Tiziano Fario c'è sicuramente
Eduardo immerso in una tangibile e visibilissima napoletanità che coinvolge sin
dall'inizio lo spettatore.
Un inizio folgorante, poetico decisamente suggestivo che a me a ricordato anche alcuni momenti della vecchia e cara multi vision. Qui non ci sono schermi ma "affacci" con i preziosi pupazzi di Tiziano Fario, proiezioni che riportano indietro al vivere quotidiano (la tezzina del caffè), il bue e l'asinello a ricordare il presepe. Gli "affacci" mi hanno restituito l'intrico dei vicoli partenopei e il loro sapore, mentre a restituirmi l'infanzia è stata la splendida cometa proiettata.
Ritengo che per meglio assaporare la poetica rilettura del capolavoro tragicomico di Eduardo è necessario lasciarsi risprofondare nell'infanzia con il tanto di stupore ingenuo che, almeno per quanto mi riguarda, l'ha contraddistinta. Anche il canto d'esordio Quanno nascette Ninno,benché estraneo alla mia cultura milanese, contribuisce a recuperare atmosfere infantili e a sentirsi quasi amico e compagno di Tommasino, così furbo, malandrino che costringe, chi come me è entrato nella grande età, a rievocare, quasi fosse un nuovo rientro in personali eventi familiari diversi ma in senso profondo paralleli.
Tutto ciò accade quando ci si lascia immergere nel Teatro e quello di Saccoia è decisamente Teatro.
Questa emozionante rilettura per attore cum figuris, suddiviso negli originari tre atti eduardiani,ci rivela uno straordinario, istrionico Luca Saccoia che crea energetici e vitali spazi espressivi con una capacità fonica sorprendente e non è cosa facile davvero dare voce a tutti i pupazzi passando dai toni più bassi ai più squillanti con ritmi e tempi gestiti magistralmente, soprattutto nel secondo atto.
Il foglietto di sala ci presenta" l'attore Saccoia che si trasforma nel personaggio di Tommasino per dar vita a una rievocazione comica e tragica degli eventi familiari che hanno segnato la sua vita" io credo che l'io narrante di questa poetica rilettura sia soprattutto un io collettivo che la bravura dell'attore Saccoia estende agli spettatori coivolgendoli con la sua istrionesca capacità.
Il tutto, come in Eduardo, gira attorno a Lucariello pater familias desautorato, quasi "assente" preoccupato solo di fare un bel presepe.
Se nel primo atto il pubblico è condotto nella camera da letto trasfigurata di Lucariello nel secondo atto siede attorno alla tavola natalizia dei Cupiello tutto è difficoltà nel gestire casualità e conflitti interpersonali, dal capitone che fugge giù per le scale del palazzo ai litigi mossi dai commensali frantumando la, in fin dei conti, falsa gioia delle feste. Proprio nel secondo atto Saccoia dà il meglio di sé con la sua straordinaria "polifonia".
Nel terzo atto si evidenzia al massimo la regia di Lello Serao, che con visione direi metafisica ci propone il letto, in cui spira Lucariello, in sopravvisione, nell'immaginario di chi vede, alla mangiatoia del presepe simbolo di nascita qui divenuto icona di morte.La raffinata regia di Lello Serao e i magnifici spazi creati da Tiziano Fario in cui si muovono i suoi splendidi pupazzi unitamente alla enorme capacità espressiva attoriale di Luca Saccoia ci hanno regalato un grande esempio di Teatro, un omaggio graditissimo e accolto con entusiasmo.
Adelio Rigamonti
Ndr. Spiace non essere riusciti a citare tutti gli indispensabili componenti della compagnia., ma non è stato possibile rintracciarne i nomi (ar)