Mattei. Petrolio e fango

01.04.2025

"Mattei. Petrolio e fango" di Giorgio Felicetti e Francesco Niccolini - Con Giorgio Felicetti e Valentina Bonafoni, visto il 30 marzo al teatro della Coperativa - Recensione di Claudia Pinelli (nella foto Giorgio Felicetti)

Giorgio Felicetti
Giorgio Felicetti

Matttei: misteri e verità taciute

"Mattei. Petrolio e fango" è uno spettacolo che merita. In scena oltre a un ottimo Giorgio Felicetti anche una bravissima Valentina Bonafoni e la presenza dell'attrice accanto all'attore valorizza la messa in scena di un teatro di narrazione civile che affronta la vita e la morte di Enrico Mattei, uno di quei "misteri" che caratterizzano la nostra storia patria, termine abusato e strumentalizzato per archiviare stragi e ingiustizie, nel tentativo di insabbiarli coprendoli col fango delle verità taciute.

Giorgio Felicetti ha fatto un lavoro rigoroso di studio di atti processuali e raccolta di testimonianze ed è riuscito a restituirli in uno spettacolo tenuto insieme molto bene con una buona costruzione scenica che permette di seguire e addentrarsi in uno dei capitoli fondamentali della nostra storia recente che si è tentato, come tante altre, di far dimenticare.

Nasce e cresce nelle Marche Enrico Mattei, a Acqualagna, ma come tanti deve lasciare la sua terra in cerca di un lavoro al Nord. Approderà a Milano e, finito il periodo della guerra in cui parteciperà alla Resistenza come partigiano "bianco", dopo aver aperto una piccola industria chimica, proseguirà la sua carriera di imprenditore ma anche politica, farà rinascere l'Agip e fonderà l'Eni con l'intento di rendere l'Italia autonoma a livello energetico. Cosa che non piacque alle potenze mondiali vincitrici della guerra, a quel sodalizio delle "sette sorelle" sfruttatrici delle risorse. Ed ecco che nell'incalzare della narrazione di Felicetti si affacciano tanti personaggi dell'epoca, dal Pier Paolo Pasolini di "Petrolio", a quell'inquietante personaggio che fu Eugenio Cefis, a tanti politici oltre a Andreotti. E si arriva a quello strano incidente aereo a Bascapé nel 1962 in cui Mattei morirà insieme al pilota Irnerio Bertuzzi e al giornalista William McHale. "Incidente dovuto al maltempo" la sentenza. Fine di un sogno, di un progetto, di un uomo con un'idea di Stato che riacquistava dignità dopo l'esperienza disastrosa della guerra, che ha provato a fare la differenza e per questo scomodo a tanti. Nulla è "mistero", ci sono fatti, documentati, e in questo spettacolo vengono inanellati implacabilmente senza pedanteria né retorica, facendo emergere risposte senza volerle imporre e anche per questo, oltre che per come è artisticamente proposto, merita di essere visto.

Claudia Pinelli