La Merda

10.05.2025

"La Merda" di Cristian Ceresoli - Con Silvia Gallerano - Visto al Teatro Carcano il 29 aprile 2025 - Rcensione di Claudia Pinelli (nella foto Silvia Gallerano)

Silvia Gallerano
Silvia Gallerano

Si può vedere e rivedere "La Merda", spettacolo sferzante, cattivo, da più di dieci anni sui palchi di tutta Europa. Silvia Gallerano ne è la protagonista assoluta, nuda a svelare e a svelarsi, a scuotere le sensibilità, appollaiata su un trespolo, trecce da bimba, labbra rosso fuoco, implacabile nell'ingoiare e nel fare ingoiare tutta la merda sciorinata in questo testo, italico in ogni passaggio, femmina che aspira e si rassegna, mano di uomo che descrive maschi sopraffattori, concentrati sul loro pene, espressione di un maschile prepotente, senza nessun cedimento al politicamente corretto.

Disturba "La Merda", entra nel profondo, eppure si ride di alcuni passaggi, forse nel tentativo di oggettivare, di non voler vedere che c'è un "noi" di rassegnazione, accettazione, mentre ci si fregia di passato.

Scritto in concomitanza con i festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia come "una tragedia in tre tempi: le Cosce, il Cazzo, la Fama", dalla definizione che ne dà l'autore, ci si nutre, si elabora, si espelle marciume e putrefazione, pronti a ingoiare tutto di nuovo, senza riscatto. Il femminile accetta pratiche che provocano disgusto, ma che potrebbero portare a una visibilità, mentre il corpo non è adeguato ai canoni, allora cibo che ingozza e riempie vuoti, trattenere e ringoiare, nausea e soddisfazione.

La Gallarano è di una bravura tale da tenere incatenati, dimentichi della nudità che è corpo che urla, impressionante nell'espressività, donna immersa nello schifo che accetta perché le cose vanno così da sempre, ma potrebbe essere uomo, mentre osceni personaggi maschili si accavallano, e nel dibattito successivo allo spettacolo ne vengono contati dieci, che hanno in comune il potere, il pene, il non chiedere il consenso, l'andarsene senza salutare, immersi nel mondo che viene criticato, immersi nel patriarcato.

E allora La Merda è uno spettacolo che serve, perché "portare a galla la verità serve sempre, anche portare a galla la merda, fare vedere chi siamo" serve, così come avere il coraggio di prendere posizione, e accogliere gli scrocianti applausi finali con il corpo ammantato dalla bandiera italiana dispiegando il drappo palestinese.

Claudia Pinelli