Il vedovo
"Il vedovo" dall'omonimo film di Dino Risi - adattamento di Ennio Coltorti e Gianni Clementi - visto al Teatro Manzoni il 16 novembre - recensione di Marina Salonia

DIVERTIMENTO ALL'ITALIANA
Al Teatro Manzoni fino domenica 23 novembre 2025 troviamo in scena lo spettacolo Il vedovo, remake del famosissimo film di Dino Risi adattato per il teatro da Ennio Coltorti e Gianni Clementi.
La commedia riprende fedelmente la trama dell'iconico film interpretato nel 1959 da Alberto Sordi e Franca Valeri a parte l'ambientazione che sostituisce Roma con Milano.
Il commendator Alberto Nardi interpretato da un bravissimo Massimo Ghini è un discutibile uomo d'affari, romano e sposato con Elvira Almiraghi (Galatea Renzi), una ricca donna milanese alla quale si è legato solo per interesse. La donna consapevole e rassegnata alla completa negazione per gli affari del marito e alla sua inettitudine non perde occasione per umiliarlo apostrofandolo con il celebre epiteto "cretinetti".
Massimo Ghini riesce a interpretare con grande maestria il suo personaggio senza la pretesa di imitare Alberto Sordi ma dandone una personale caratterizzazione. Il suo personaggio è certamente quello della famosa commedia all'italiana di Risi che fa riferimento al boom economico dell'Italia degli anni '50 ma risulta ancora attuale nel trattare i vizi sociali ancora ben radicati nella nostra società quali il cinismo, l'avidità, il desiderio di successo, l'insano rapporto con il denaro.
Alberto Nardi è infatti un uomo fragile e incapace ma che pensa "in grande" aspirando a diventare un uomo potente e ricco a tutti i costi. Questo desiderio lo porta a coprirsi di ridicolo e dietro l'apparente comicità del personaggio si cela tutta la sua drammaticità.
Ghini è affiancato da un 'altrettanto brava Galatea Renzi che riesce a dare al suo personaggio l'intensità giusta a rendere grottesco e amaramente ironico il loro rapporto di coppia portando l'attenzione su un altro dramma dei nostri giorni: il femminicidio.
Le scenografie di Andrea Bianchi alternano i vari ambienti in cui si svolge la rappresentazione e attraverso efficaci cambi orchestrati tramite veloci bui scenici ci troviamo ora nella fabbrica, ora nella villa o nella casa dell'amante e infine davanti all'ascensore luogo in cui si compirà l'atto finale.
Le musiche originali di Davide Cavuti e i costumi di Paola Romani completano la messa in scena donando la giusta atmosfera di quegli anni passati.
Contribuiscono alla coralità del racconto Pier Luigi Misasi, Leonardo Ghini, Giulia Piermarini, Diego Sebastian Misasi, Tony Rucco e Luca Scapparone.
Meritati i tanti applausi del pubblico che ha particolarmente apprezzato l'intento degli autori di rendere omaggio alla commedia all'italiana e gli attori per la brillante interpretazione.
Marina Salonia
