Gino Bartali, eroe silenzioso

28.02.2025

"Gino Bartali. Eroe silenzioso" da "La corsa giusta" di Antonio Ferrara - Con Federica Molteni e la regia di Carmen Pellegrinelli - Visto al Teatro della Cooperativa il 27 febbraio - Recensione di Adelio Rigamonti (nella foto: Federica Molteni)

Federica Molteni
Federica Molteni

La grande forza delle parole


Sul palco del Teatro della Cooperativa Luna e GNAC Teatro ha presentato "Gino Bartali. Eroe silenzioso" tratto dal romanzo di Antonio Ferrara "La corsa giusta" con Federica Molteni nel ruolo di Gino Bartali. E già la scelta di una donna, bergamasca, per interpretare il grande Ginettaccio toscano dà il senso profondo di libertà, in questo caso creativa e interpretativa, che nel testo aleggia con gan forza per poco più di un'ora di spettacolo leggero e ricco di quella povertà scenica che sorregge la grande forza delle parole del testo, pensato soprattutto per giovani (e di questi, per fortuna nostra e del Teatro, erano in molti ad assistere allo spettacolo al Cooperativa). Nella prima parte dello spettacolo Bartali è il campione che in giovanissima età la spunta sul padre che voleva solo che lavorasse e portasse soldi in casa, e con una bicicletta, "pesante come una cancellata", vince e stravince alla grande fin quando la casa di biciclette Frejus gli offrì di passare professionista. Bartali, passato alla leggendaria Legnano, vinse due Giri d'Italia e un Tour de France... poi la guerra fascista accanto ai nazisti tedeschi. La carriera ciclistica fu interrotta ma Bartali continuò a correre per la libertà. La storia taciuta per molti anni ora è nota: Gino riuscì a contribuire alla fuga di molti ebrei fiorentini, nascondendo nella bici i loro documenti e portarli ad Assisi dove i frati stampavano documenti falsi per permettere loro la fuga oltre Atlantico. Dunque Bartali percorse tanti chilometri in bicicletta per entrare nella leggenda del ciclismo e per entrare nella Storia della solidarietà. Nel 2013 il Memoriale Yad Vashem di Gerusalemme, ha proclamato Gino Bartali Giusto tra le nazioni. Dopo la guerra Bartali riprese a vincere...

Ma a vincere l'altra sera al Teatro della Cooperativa è stata Federica Molteni che si è formata alla grande scuola del Teatro Tascabile di Bergamo fondata dall'indimenticabile, per noi più che anziani, Renzo Vescovi. Federica ha dato brio e sincera partecipazione a un testo necessariamente un po' troppo didascalico per comunicare ai più giovani. E nonostante che la sua pronuncia fiorentina non fosse purissima è stata in grado di emozionare attorno a un personaggio e a una storia per troppi anni scordata e che se non ci fossero spettacoli come questi forse ricadrebbe nel dimenticatoio. Da vedere.

Adelio Rigamonti