Famile Flöz
Familie Flöz - 4/6 marzo 2025 Teatro Delusio - 7/9 marzo 2025 Feste - Con Andrès Angulo Johannes Stubenvoll Thomas van Ouwerkerk - Visti al Teatro Menotti e recensiti da Claudia Pinelli (nella foto: )

Quella nota amara che va a pungere lo spettatore...
C'è sempre qualcosa di sorprendente negli spettacoli del Familie Flöz. Lo scoprire il numero di attori che interpretano una miriade di personaggi, quella nota amara che va a pungere lo spettatore che stimola ancora di più la partecipazione con la storia raccontata, la capacità di far arrivare sentimenti e situazioni pur indossando quelle maschere di gomma che sono la loro modalità espressiva e ben identificano i personaggi, e la gestualità, quella mimica che riesce a essere così comunicativa pur in una modalità non verbale, con il corpo che diventa come un esperanto per andare oltre ogni frontiera e limite linguistico. Gli spettacoli della compagnia berlinese sono originali nella drammaturgia, con scenografie accurate, il numero degli attori è variabile, il numero di maschere e di personaggi infinito. Sono spettacoli che mostrano profondo studio e conoscenza del teatro e della sua storia, che spaziano dalla commedia dell'arte alla clownerie, che coinvolgono e emozionano, divertono e commuovono.
"Teatro Delusio" è ormai un loro classico. Quando il pubblico entra in sala vi sono già sulla scena delle quinte teatrali e tre "operai" che le stanno montando e dietro le quinte si rimarrà a osservare Bernd, che cerca sempre di defilarsi dai lavori più pesanti cercando angolini per dedicarsi alla lettura, Ivan il capo che controlla tutto e tutti, Bob che attacca cavi mentre sogna di esibirsi al di là delle quinte e una trentina di personaggi tra ballerine, direttori del teatro, musicisti, scenografi, personale delle pulizie, ognuno con i propri sogni, le proprie ambizioni, frustrazioni, aspirazioni, che entrano in relazione gli uni con gli altri in un suggestivo caleidoscopio di umanità che fa ridere ma anche riflettere.
"Feste" è ancora una volta il dietro le apparenze, questa volta è il cortile di una villa al mare al cui interno, che non vedremo, ci sono i preparativi per una grande festa di nozze. Nel retro, sporco e mal tenuto ci sono gli "altri": il custode, la donna delle pulizie, i camerieri, il personale che deve fare in modo che dentro tutto vada per il meglio, i fornitori, una umanità di solito ignorata che diviene visibile e protagonista. E c'è un cancello che non si vede ma si immagina chiuso sul mondo che si apre a comando, ma non può evitare che la vita si intrufoli tra quelle mura lasciando un segno profondo. Come la giovane squatter incinta, che si nasconde tra i rifiuti, scoperta, rifiutata e poi protetta, ma senza lieto fine, mentre dentro la casa la festa continua.
È un teatro dai molteplici aspetti quello dei Familie Flöz, un teatro di visione e introspezione, sicuramente con una forma che sembra portare al fiabesco, per la grazia e un'apparente levità, mentre indossa maschere per svelare ben altre maschere. Assolutamente da vedere.
Claudia Pinelli