RECENSIONI DEI LETTORI/PICCOLO TEATRO - PAOLO GRASSI (ptpg3)

29.10.2022

Recensione di DARWIN INCONSOLABILE visto il 25 ottobre, a cura di Maurizia Lovetti

L'AMBIENTE IN METAFORA

Attualmente in scena, fino al 6 novembre al Teatro Paolo Grassi vi è Darwin inconsolabile (Un pezzo per anime perse), scritto e diretto da Luciana Calamaro.

Lo spettacolo, densissimo di contenuti, vuole portare all'attenzione del pubblico la tematica ambientalista utilizzando la metafora: madre terra/Gea = anziana madre umana.

I punti in comune tra le due sono molti: come Gea ci stupisce con le sue manifestazioni l'anziana madre è stata ed è tuttora una performer, come il genere umano sfrutta Gea senza preoccuparsi delle conseguenze così i figli dell'anziana madre sostengono che il loro è un rapporto univoco: "lei deve dare e io prendo, prendo, prendo", come Gea ci sta mandando avvertimenti sull'avviarsi della situazione a un punto di non ritorno così l'anziana madre arriva a simulare la morte nell'intento di sollecitare l'interesse dei figli eccetera.

La tematica è indubbiamente importante e la similitudine intriga perché rimanda il pensiero dello spettatore anche ai propri rapporti intrafamiliari. Non tutti siamo genitori ma sicuramente tutti siamo stati figli, magari abbiamo avuto fratelli, e ciò può non essere stato del tutto semplice.

La regia, probabilmente nell'intento di rendere tutte queste complesse tematiche più leggere, gioca su vari registri perdendo un po' di incisività e così abbiamo Riccardo, il figlio maschio, superficiale e accomodante, battutista al limite del cabaret, Gioia, tormentata ambientalista teorica di dottrine e rimedi contro l'imminente sfacelo ma in ultima analisi poco disposta all'impegno se questo prevede rinuncia o sacrificio e Simona, forse la più pragmatica, in apparenza, ma che si scopre ancorata a illusioni infantili, tutti personaggi sopra le righe.

Il pubblico fra risate, prese di coscienza, sentimenti di condivisione e forse qualche rammarico arriva al finale: l'anziana madre/Gea si suicida.

Finale a sorpresa e fine del dualismo dato che l'unico tragico finale possibile è che a suicidarsi sia il genere umano mentre Gea continuerà indifferente la propria esistenza.

Gli attori Riccardo Goretti, Gioia Salvatori, Simona Senzacqua e Maria Grazia Sughi interpretano con molta bravura i personaggi a loro affidati.

Maurizia Lovetti