Recensione/TEATRO GEROLAMO

06.12.2023

"Genti e gatti di ringhiera. Storie e canzoni di Ivan Della Mea"
Visto il giorno 1 dicembre 2023 recensione di Claudia Pinelli

Possiamo parlare con calma di questo spettacolo di teatro canzone andato in scena al Teatro Gerolamo per una sola serata, ma di cui è già prevista una replica a maggio 2024, visto il riscontro del pubblico che ha gremito platea e palchi, partecipando con entusiasmo e prenotando i posti con largo anticipo. Merito indiscusso di Alessio Lega, conosciuto interprete e cantautore, narratore oltre che voce e chitarra e dei suoi musicisti, Guido Baldoni, voce, fisarmonica e pianoforte e Rocco Marchi alle percussioni, al pianoforte, alla melodica, artisti di altissimo livello che non si risparmiano e, con un ritmo e uno scambio continuo creano una meravigliosa sinergia. Alessio Lega è il "mattatore" colui che tiene insieme con le canzoni, ma anche con un racconto brillante (frutto di studio, di conoscenza diretta e soprattutto della capacità di mettersi in ascolto e a disposizione) per restituire l'artista e l'uomo Ivan Della Mea. Quell' Ivan Della Mea che riusciva a mettere in musica testi impegnati e impegnativi nei contenuti riuscendo a tradurli in un linguaggio diretto, senza fronzoli. Canzoni politiche anche quando apparentemente non lo erano come "La Ninetta", spesso utilizzando quel milanese lingua di elezione e di adozione per lui che non era nato a Milano ma a Lucca, nel 1940, per rendere immagini di vita di persone ai margini che popolano le case di ringhiera percorse da gatti, ma anche per parlare della malattia mentale o di assassinati in piazza.

Anche Alessio Lega è un milanese acquisito, nato a Lecce, come acquisiti sono i tanti autori citati che hanno fatto la storia musicale e artistica di questa città, che raccontano di una Milano in cui c'era un vivace scambio culturale, una città aperta e solidale, disponibile a quelle contaminazioni che sono la vera ricchezza.

Lega ha scelto per questo spettacolo delle canzoni di Ivan Della Mea forse non cosi conosciute, meno militanti e le ha tenute insieme con passaggi raccontati, interpretandole con grande rispetto, non per appropriarsene ma per trasmetterle, evitando quella "zeppola" che caratterizzava Della Mea e che in lui sembrava perfetta, ma che sarebbe stata caricaturale, dispiegando quella pienezza di vissuto, quella prospettiva di periferia in cui gli ultimi trovano la voce. Alessio Lega raccoglie e racconta, tesse, restituisce, coinvolge, mantiene quel suo stile da cantastorie libertario che crea immagini anche senza mostrarle, utilizzando la voce e la chitarra, un cantastorie che negli anni ha preso sempre più consapevolezza assumendosi la responsabilità anche della memoria. Il suo percorso di conoscenza di Della Mea lo ha portato qualche anno fa alla pubblicazione di un libro, La nave dei folli edito da Agenzia X e a un primo CD "Alessio Lega canta Ivan Della Mea". Lo studio, la passione, la responsabilità di essere stimolo perché questa Milano non dimentichi quel milanese del quartiere Corvetto nato in Toscana, un concreto utopista, schierato, mai indifferente. E allora si può concludere scendendo dal palco e coinvolgendo tutte e tutti in un ascolto di Paolo Pietrangeli che racconta il Mea e in una cantata intonata dal teatro al completo: "O cara moglie io prima ho sbagliato, dì a mio figlio che venga a sentire che ha da capire che cosa vuol dire lottare per la Libertà".

Claudia Pinelli