RECENSIONE TEATRO GEROLAMO (tger 23/3)

26.03.2023

Recensione di FOTO DEL CARABINIERE di Claudio Boccaccini, visto il 25/3 e recensito da Adelio Rigamonti

Claudio Boccaccini
Claudio Boccaccini

UNA CONVINCENTE NARRAZIONE NAZIONALPOPOLARE AL GEROLAMO

La proprietà e la direzione artistica del Teatro Gerolamo hanno messo a segno un altro gran bel colpo suggerendo al pubblico, purtroppo scarso nella sera della prima, l'ottimo spettacolo di Claudio Boccaccini: Foto del carabiniere (la storia di Salvo d'Acquisto e di mio padre). Non avevo mai visto Claudio Boccaccini, autore, regista e interprete di se stesso: credo che sia la prima volta che Milano ha avuto la possibilità di conoscere un testo e un'interpretazione di grande spessore.

Tipico del teatro di narrazione, lo spettacolo si muove su registri teatrali, il comico e il tragico, contaminati tra loro con ritmi drammaturgici ottimamente costruiti e filanti.

Claudio Bonaccini snocciola con gran mestiere due narrazioni contrapposte e contaminate. Da una divertente e a volte esilarante narrazione/ritratto bozzettistico della Roma popolare del 1960, anno olimpico, si germina la tragica vicenda del sacrificio di Salvo D'Acquisto che il 23 settembre del 1943 si accusò dell'esplosione (fortuita) che uccise due militari tedeschi salvando ventidue innocenti rastrellati nel nel comune e nei dintorni di Palidoro (frazione di Fiumicino). Tra i ventidue salvati dall'eroico gesto anche il padre di Claudio Boccaccini che a soli sette anni scoprì fortuitamente la foto del giovanissimo carabiniere nella patente del padre e poco più tardi, vedendo il padre prepararsi il 23 settembre per una cerimonia di ricordo, fu messo a conoscenza del tragico accaduto.

La narrazione del tragico epilogo, reso con gran vigore drammatico, era stata annunciata per flash nella narrazione arguta e spassosa della Roma del 60, una città popolare non molto diversa dalla Milano popolare d'allora, dove anch'io, allora bambino di qualche anno maggiore di Claudio, vivevo esperienze parallele se non identiche. Forse proprio per questo lo spettacolo assume l'importante carattere di una narrazione nazionalpopolare collettiva su cui s'innesta il disperato e disperante gesto di Salvo D'Acquisto.

Uno spettacolo assolutamente da vedere, e auspico perciò che il mordi e fuggi al Gerolamo possa avere un seguito con più repliche nella nostra città, magari nello stesso prezioso spazio del Teatro Gerolamo. Felice di averlo visto.

Adelio Rigamonti