RECENSIONE/TEATRO FONTANA (tfon1)

21.11.2022

Recensione de VENERE/ADONE da Shakespeare visto il 17 novembre e recensito da Claudia Pinelli

DENTRO RICHIESTE AFFETTIVE NON CORRISPOSTE

Le opere di Shakespeare sono fonte di ispirazione per molti autori contemporanei. Oltre ad accompagnare alla scoperta o alla riscoperta degli antichi miti, vengono utilizzate per cogliere quei sentimenti senza tempo che segnano la storia dell'umanità.

Danilo Giuva usa questa particolare opera "Venere/Adone"per condurci dentro a una storia di richieste affettive non corrisposte, di carnalità e amori negati spostando man mano il piano di narrazione dall'opera originaria, in cui Adone rifiuta ogni tentativo di seduzione da parte di Venere, per raccontare la storia della propria scoperta di identità sessuale e di un innamoramento frustrato.

Si passa quindi da una recitazione testuale, con passaggio di spiegazione quasi didascalica dei miti e di quello che sottende l'opera di Shakespeare, anche interessante, a mettere a nudo una parte più intima e personale con un passaggio, senza soluzione di continuità, che diventa sovrastante. Il lavoro di Shakespeare è pretesto introduttivo per una necessità che si avverte più urgente: raccontarsi.

Un lavoro che ha spunti interessanti, ma che fatica ad arrivare nella sua complessità, da affinare.

Claudia Pinelli