Recensione/TEATRO FILODRAMMATICI (Tfil 24/1)

13.02.2024

BED BOY JACK di Tommaso Amadio e Bruno Fornasari visto l'8.2.2024 Recensione di Marina Salonia 

UN NOIR FILOSOFICO

Al Teatro Filodrammatici sino al 25 febbraio sarà in scena lo spettacolo Bed Boy Jack nato dal progetto di Tommaso Amadio e Bruno Fornasari che si basa su un'incredibile storia vera avvenuta nei primi anni '90 in Austria.

In quegli anni la polizia di Vienna si ritrovò alle prese con il primo serial killer nella storia del Paese e, tra il terrore e lo sgomento della popolazione nei confronti di Jack Unterweger condannato all'ergastolo per una serie di omicidi di prostitute, molti giornalisti e intellettuali rimasero affascinati dalla personalità eccentrica e raffinata di Jack il quale arrivò addirittura a ottenere l'appoggio del futuro premio Nobel Elfriede Jelinek.

Jack diventerà così il carcerato più famoso del Paese grazie alla pubblicazione della sua autobiografia "Purgatorio" scritta durante gli anni di prigione proprio per raccontare il suo percorso di riabilitazione attraverso l'arte e il talento della scrittura tanto da riuscire a convincere l'opinione pubblica del suo pentimento per l'omicidio di una giovane donna compiuto nel 1974.

Jack il Bed Boy che letteralmente significa ragazzo da letto ma nella pronuncia suona anche come cattivo ragazzo è interpretato da un intenso Tommaso Amadio che con la sua presenza scenica ben rappresenta la doppia personalità del protagonista. Da un lato un uomo raffinato vestito con abiti eleganti e la dialettica convincente, dall'altra parte l'anima nera che nasconde segreti inconfessabili.

La scenografia curata da Erika Carretta e le luci di Fabrizio Visconti con pochi elementi essenziali danno l'idea dei vari ambienti in cui si svolge la vicenda mentre i costumi sempre di Erika Carretta danno corpo ai vari personaggi interpretati dai bravissimi Emanuele Arigazzi (commissario, editore, marito della vittima), Sara Bertelà (prostituta, amante, scrittrice) e Chiara Serangeli (giornalista, fidanzata minorenne, assistente e persino Joy il fedele pastore tedesco di Jack).

Il convincente cast di attori diretto da un altrettanto convincente Bruno Fornasari danno vita a uno spettacolo che regala emozioni variegate: dalla suspense per le indagini alla curiosità per la personalità complessa e accattivante di Jack per cui ci si chiede se davvero può essere lui il feroce killer che ancora uccide giovani donne. In un continuo altalenarsi di tenebre e luce fino alle fine lo spettatore non distingue la finzione dalla realtà grazie alla capacità degli attori che con ritmo serrato cambiano personaggio, scena e registro in un equilibrio perfetto.

La riflessione va invece alla capacità manipolatoria dei mezzi di comunicazione che riescono a creare molto spesso storture della realtà nella quale si riesce a spettacolizzare qualunque cosa anche fatti del tutto deplorevoli.

Spettacolo da non perdere.

Marina Salonia