RECENSIONE TEATRO DELLA COOPERATIVA (tdc 23/5)
Recensione di (S)PERMALOSO di e con Antonello Taurino visto il 24/3, a cura di Adelio Rigamonti
ARGOMENTI INEDITI PER IL TEATRO CON ANTONELLO TAURINO
Un uomo riceve quasi simultaneamente due notizie che possono condurre senza dubbio da uno strizzacervelli: la prima da una mail arrivata sul cellulare, la seconda dalll'oncologo che da qualche mese ha in cura suo padre. Sul cellulare vi è l'esito del suo spermiogramma, l'esame per la fertilità maschile. Il referto non ammette dubbi: l'uomo è sterile. Quasi contemporaneamente l'oncologo comunica che al padre rimangono pochi giorni di vita. Quindi, quasi in contemporanea, l'uomo riceve la coltellata di non essere più figlio né più padre.
A trattare di infertilità maschile al Teatro della Cooperativa è Antonello Taurino che infrange il Tabù di parlare di un argomento ignoto e ignorato dal Teatro.
Anche se spesso si ride (con la complicità del coautore Carlo Turati esperto nell'arte della battuta, più o meno flash, comica) lo spettacolo è seriamente denso e intenso incentrato sul come confessare alla compagna, che desidera metter su famiglia con figli, il proprio stato.
In una società capitalistica in cui tutto è congegnato per il produrre e quindi il riprodurre l'infertilità maschile è davvero un problema. Grazie ad Antonello Taurino che ne parla con disinvoltura attoriale e soprattutto umana in uno spettacolo quasi sempre filante e assai gradevole.
Il quasi è dovuto, per quanto mi riguarda al prologo in sala tra il pubblico. Un lungo sproloquio goliardico e scurrile proposto quasi per ottenere in anticipo la complicità del pubblico per infrangere, da lì a poco, il Tabù dell'infertilità maschile. Mi pare che lo spettacolo ben congegnato drammaturgicamente e con una calibrata alternanza di serie riflessioni intime e psicolologiche con battute/barzellette per alleggerire e divertire non abbia bisogno di simili prologhi.
Lo spettacolo, che ripeto regge benissimo senza presentazioni, ci mostra un Taurino in forma e ancora più maturo nelle sue narrazioni che sempre più emergono forti e chiare dalla confusa scientemente costruita e firma di ogni suo spettacolo. Il bravo e coraggioso, per la scelta dell'argomento, Antonello Taurino riesce a superare brillantemente gli impicci/impacci collegati ad ogni prima nazionale.
Il pubblico applaude giustamente con generosità alla fine e io sono sicuro che nel corso delle repliche Antonello provvederà ad aggiustare (eliminare?) il prologo e a oliare ancor di più i meccanismi di una macchina dalle grandi prestazioni. Da vedere.
Adelio Rigamonti