RECENSIONE TEATRO DELLA COOPERATIVA (tdc 23/5)

28.03.2023

Recensione di (S)PERMALOSO di e con Antonello Taurino visto il 24/3, a cura di Adelio Rigamonti

Antonello Taurino
Antonello Taurino

ARGOMENTI INEDITI PER IL TEATRO CON ANTONELLO TAURINO

Un uomo riceve quasi simultaneamente due notizie che possono condurre senza dubbio da uno strizzacervelli: la prima da una mail arrivata sul cellulare, la seconda dalll'oncologo che da qualche mese ha in cura suo padre. Sul cellulare vi è l'esito del suo spermiogramma, l'esame per la fertilità maschile. Il referto non ammette dubbi: l'uomo è sterile. Quasi contemporaneamente l'oncologo comunica che al padre rimangono pochi giorni di vita. Quindi, quasi in contemporanea, l'uomo riceve la coltellata di non essere più figlio né più padre.

A trattare di infertilità maschile al Teatro della Cooperativa è Antonello Taurino che infrange il Tabù di parlare di un argomento ignoto e ignorato dal Teatro.

Anche se spesso si ride (con la complicità del coautore Carlo Turati esperto nell'arte della battuta, più o meno flash, comica) lo spettacolo è seriamente denso e intenso incentrato sul come confessare alla compagna, che desidera metter su famiglia con figli, il proprio stato.

In una società capitalistica in cui tutto è congegnato per il produrre e quindi il riprodurre l'infertilità maschile è davvero un problema. Grazie ad Antonello Taurino che ne parla con disinvoltura attoriale e soprattutto umana in uno spettacolo quasi sempre filante e assai gradevole.

Il quasi è dovuto, per quanto mi riguarda al prologo in sala tra il pubblico. Un lungo sproloquio goliardico e scurrile proposto quasi per ottenere in anticipo la complicità del pubblico per infrangere, da lì a poco, il Tabù dell'infertilità maschile. Mi pare che lo spettacolo ben congegnato drammaturgicamente e con una calibrata alternanza di serie riflessioni intime e psicolologiche con battute/barzellette per alleggerire e divertire non abbia bisogno di simili prologhi.

Lo spettacolo, che ripeto regge benissimo senza presentazioni, ci mostra un Taurino in forma e ancora più maturo nelle sue narrazioni che sempre più emergono forti e chiare dalla confusa scientemente costruita e firma di ogni suo spettacolo. Il bravo e coraggioso, per la scelta dell'argomento, Antonello Taurino riesce a superare brillantemente gli impicci/impacci collegati ad ogni prima nazionale.

Il pubblico applaude giustamente con generosità alla fine e io sono sicuro che nel corso delle repliche Antonello provvederà ad aggiustare (eliminare?) il prologo e a oliare ancor di più i meccanismi di una macchina dalle grandi prestazioni. Da vedere.

Adelio Rigamonti