RECENSIONE TEATRO DELLA COOPERATIVA (tdc 23/3)

24.02.2023

Recensione de ALLA RICERCA DEL CABARET PERDUTO, visto il 18 febbraio, testo di Claudia Pinelli

UN VIAGGIO ATTTRAVERSO IL CABARET

Flavio Oreglio ha già raccontato il Cabaret, genere artistico che abbiamo scoperto non dover essere dato per scontato, sia in un libro, pubblicato nel 2019 da Sagoma editore, sia lo scorso anno in un ciclo di quattro incontri, sempre sul palcoscenico del Teatro della Cooperativa.

Lo spettacolo "Alla ricerca del Cabaret perduto" è il compendio della sua ricerca su questo genere artistico di cui smonta i facili assiomi che lo vorrebbero legato tout-court alla comicità e al divertimento leggero tipici del Varietà, ne recupera le origini internazionali poetiche e satiriche raccontando i protagonisti noti e quelli meno noti partendo dal 1880 parigino e, attraverso l'Europa, arrivando all'Italia degli anni '60 del '900.

Il Cabaret quindi visto come espressione di spiriti liberi, estrosi e irriverenti, pronti a mettere alla berlina i potenti con la satira; sono poeti, come coloro che facevano riferimento al gruppo "Les Hydrophates" (Gli Idropatici) nella Parigi ottocentesca, che faranno fatica a trovare un altro luogo dove mettere in scena le loro opere avendo acceso i fuochi d'artificio nell'ultimo che li aveva ospitati, teatranti, ma anche disegnatori e cantanti. I nomi e i volti si susseguono e si fanno importanti, Petrolini e Ceccarin, Bertold Brecht e i Futuristi, le canzoni di Brassens e Boris Vian, per arrivare a Gaber, Jannacci, Fo, Paolo Poli. L'elenco si espande e si dilata, prende consistenza con levità. Flavio Oreglio recita, legge, intrattiene, canta e suona spostandosi dal pianoforte alla chitarra, condivide il suo sapere, frutto di uno studio approfondito, coinvolgendo in un bel monologo teatrale un po' didascalico, ma mai pedante da cui si impara anche, ma direi soprattutto, ridendo.

Claudia Pinelli