Recensione/Teatro Carcano

18.04.2024

"Otello, di precise parole si vive" da William Shakespeare di e con Lella Costa. Regia Gabriele Vacis. visto il 16 aprile 2024 da Claudia Pinelli

"Di precise parole si vive e di grande teatro…" sono i versi di un brano di Ivano Fossati che ben rappresentano questo meraviglioso "Otello".

A riempire la scena una immensa Lella Costa che interpreta tutti i personaggi dell'"Otello" di Shakespeare caratterizzandoli abilmente, con spessori e colori di voci, di espressioni, di movimenti, passando per linguaggi e cadenze dialettali, in una recitazione chiarissima, coinvolgente, non tralasciando passi di danza e parti cantate. Un'attrice così completa, così empatica che non si risparmia e senza tradire l'opera shakespeariana ne mostra e sottolinea l'immensità e l'attualità dei temi, magari con alcuni passaggi più moderni in cui apre al Rap per ritmare l'avidità di Iago.

Otello è il moro, l'extracomunitario che malgrado sia integrato dalla comunità verrà sempre vissuto come estraneo, che osa sposare l'eburnea e nobile Desdemona, l'innamorata che diventerà vittima, in quanto donna, della maldicenza e del maschilismo e di un amore che diviene potere e possesso, e ecco le parole, il loro uso, il loro ritmo, il peso importante che hanno nella storia. Otello impara la lingua del suo paese d'elezione, il suo linguaggio è lento e ponderato all'inizio e fa innamorare Desdemona con i suoi racconti: "Lei mi ha amato per i pericoli che avevo corso, io l'ho amata perché ne aveva avuto compassione", tanto quanto è veloce e insinuante il linguaggio di Iago, da cui Otello, il condottiero, non riesce a difendersi

Ben venga quindi la ripresa di uno spettacolo scritto e portato sulla scena per la prima volta 24 anni fa, attuale da più di 400 anni perché davvero "di precise parole si vive e di grande teatro…" e ne abbiamo bisogno.

Lella Costa ha tempi teatrali perfetti, la regia di Vacis è leggera e incisiva, la scenografia avvolge con teli, utilizzati per mutare ruolo, e luci soffuse, in un bilanciamento efficace, quasi perfetto. L'attrice si mette a disposizione totalmente, facendo arrivare ogni singolo elemento, sottolineando, caricando, smorzando, ironizzando, restituendo.

E mentre ci esaltiamo per l'"Otello" prendiamo coscienza, sempre di più, che alla fine però vince Iago.

Claudia Pinelli