Recensione/TEATRO MANZONI (tman 23/1)

24.10.2023

Testimone d'accusa
di Agatha Christie
Visto il 17 ottobre 2023
Recensione di Marina Salonia
 

IL MANZONI SI TINGE DI GIALLO

Il Teatro Manzoni inizia la stagione teatrale con un capolavoro di Agatha Christie, Testimone d'accusa, dramma giudiziario diretto da Geppy Gleijeses e tradotto da Edoardo Erba che sarà in scena sino al 29 ottobre.

L'adattamento teatrale ripercorre l'opera dell'autrice proponendo una storia di intrighi diabolici e tanti inaspettati colpi di scena ai quali dà vita un nutrito e affiatato cast di ben undici attori, una rarità di questi tempi.

Naturalmente spicca su tutti il trio di attori protagonisti del dramma: Vanessa Gravina affascinante ed enigmatica interprete di Roamine Heilger, una donna tedesca fuggita alla Berlino est distrutta dalla guerra e moglie di Leonard Vole, l'accusato dell'omicidio della ricca ereditiera Emily French. Vanessa Gravina si concede una recitazione di maniera nell'interpretazione dell'algida Roamine mentre risulta più avvincente nel ruolo della donna misteriosa dalla voce roca e dall'accento londinese che si presenta dall'avvocato per vendergli delle lettere di Roamine, dalle quali appare chiaro che costei, d'accordo con un amante, ha ordito un'insidia ai danni del marito.

L'accusato dell'omicidio è interpretato da un convincente Giulio Corso affiancato da un perfetto Paolo Triestino nei panni di Sir Wilfrid l'avvocato della difesa.

La struttura scenica ideata da Roberto Crea rende realistica l'atmosfera del tribunale attraverso un imponente allestimento dove prendono posto oltre agli attori sei giurati scelti tra il pubblico sera per sera che saranno chiamati a giudicare ed emettere il verdetto.

Questo originale coinvolgimento del pubblico permetterà loro di godere di più di metà dello spettacolo direttamente dal palcoscenico!

Altra curiosità è la presenza di uno dattilografo che per tutto il tempo del processo siederà davanti ad un'autentica macchina da scrivere del 1948 che col suo ticchettio farà da sottofondo agli atti di tutto il processo.

Dopo una prima parte piuttosto lenta la storia diventa intrigante e incalzante lasciando gli spettatori in tensione per il susseguirsi degli avvenimenti via via sempre più contradditori e imprevedibili. Ci saranno anche momenti ironici che strapperanno un sorriso come a esempio nel momento della testimonianza della governante Janet MacKenzie nella eccellente caratterizzazione realizzata da Paola Sambo.

Teatro gremito e tanti gli applausi da parte del pubblico. Spettacolo da non perdere soprattutto per gli amanti dei gialli.

Marina Salonia