Moussa in Paradiso
"Moussa in Paradiso" di e con Giulio Cavalli - Musiche originali Ivan Merlini -Visto al Teatro della Cooperativa il 30 novembre 2025. Recensione di Claudia Pinelli

Un bell'esempio di un teatro di impegno civile e sociale sempre più necessario
Ancora verrai esaminato Moussa, che diritto hai di bussare alle porte del Paradiso, tu che non sei stato al tuo posto, hai preteso di scegliere dove vivere la tua vita e per questo hai lasciato il Mali cercando condizioni migliori che non fossero di guerra e povertà? Te la sei cercata Moussa, dovevi rimanere là, aspettare immobile quelli che dicono "aiutiamoli a casa loro". Sei diventato visibile quando sei morto, assassinato da un agente di polizia. Tre colpi di pistola hanno interrotto la tua vita, a 26 anni, ma questo non è bastato per conquistarti un tuo posto neanche in paradiso e anche se quelle porte malgrado tutto dovessero aprirsi non è detto che accetterai di entrare mantenendo un po' di quella dignità che ti permetterà almeno da morto di essere soggetto, libero di scegliere dove stare e non oggetto come ti hanno sempre considerato.
Arriva con forza questo spettacolo di Giulio Cavalli, un testo bello e serrato, un teatro di denuncia ben costruito, originale e profondo, con spunti satirici che mostrano il grottesco tra chi millanta un occidente paladino dei diritti e le versioni ufficiali che assolvono chi uccide, mentre i nomi dei ragazzi di origine non italiana che hanno trovato la morte per mano di divise è implacabile.
Giulio Cavalli, con il significativo apporto delle musiche dal vivo di Ivan Merlini, racconta e interpreta con intensità senza caricare di toni melodrammatici, una storia purtroppo vera, quella di Moussa Diarra, assassinato alla stazione di Verona nel 2023, uno di quei troppi invisibili, sbagliato per il colore della pelle, sbagliato per non essere nato in questa parte di mondo, sbagliato per un occidente che costruisce muri sempre più alti di discriminazione.
'Moussa in Paradiso" è un bell'esempio di un teatro di impegno civile e sociale sempre più necessario.
Claudia Pinelli
