Lo sciopero delle bambine
"Lo sciopero delle bambine. L'eroicomica impresa del 1902" di D.Ferrari, R.Pelusio, E.Messina - con Rita Pelusio e Rossana Mola - Regia di Enrico Messina - Visto il 9 dicembre al Teatro della Cooperativa - In scena fino al 14 dicembre - Recensione di Claudia Pinelli

Una grande ricostruzione ironica e satirica di una storia vera del 1902
Uno spettacolo godibilissimo che coniuga una bella, ironica e satirica costruzione teatrale con la narrazione di un episodio di storia vera, vissuta, quella storia 'minore' da ricercare negli archivi e nelle testimonianze dell'epoca come quasi tutta la storia dal basso e qui restituita come nella migliore commedia dell'arte, da una splendida, originale interpretazione di Rita Pelusio e Rossana Mola. Le 'piscinine', bambine dai 6 ai 12 anni mandate per imparare il mestiere in botteghe sartoriali dove venivano impiegate nei lavori più umili e per recapitare pesanti pacchi contenenti gli abiti confezionati, nel 1902 occuparono la Camera del Lavoro di Milano per quattro giorni per rivendicare diritti minimi, ma assolutamente non scontati nella società di allora, sfidando un esercito schierato che solo quattro anni prima aveva sparato e ucciso i lavoratori in sciopero per il pane. Sono evocate queste bimbette, vivaci e combattive, che riempiono la piazza, osservate con occhio volatile e raccontate da due protagonisti insoliti, interpretati magistalmente dalla Pelusio e dalla Mola. Occhio tondo, scatti della testa, zampettii, dialoghi esilaranti, una mimica splendidamente efficace, le due bravissime attrici ci offrono e immergono in un punto di vista inaspettato, inusuale, originale: quello di due piccioni che stazionano sui cornicioni, che saltellano senza più la necessità di volare, che giocano a facciamo finta che, e passano il tempo filosofeggiando, criticando, distraendosi a ogni briciola. La piazza che si riempie di bambine che resistono, si moltiplicano, fanno incontri importanti e, è storia per cui si può dire, vincono, tra fatica, gioia, risate, infanzia rivendicata e loro, i piccioni, che condividono gli spazi e guardano la storia che passa vicina, la piazza piena e chiedersi dove poi sono finiti tutti e tutte, ma c'è una briciola e giochiamo a fare finta che, fino alla prossima briciola.
La regia di Enrico Messina è efficace, pulita, accompagna il bellissimo testo, le musiche non sono secondarie o di contorno ma davvero complementari per questa opera esempio di un teatro che non dimentica di essere teatro, in cui la narrazione non è ridondante, ma attraversa dialoghi sferzanti e anche esilaranti, dove ironia e farsa si tengono in perfetto equilibrio, e mostrano quanto sia nudo il re facendo riconoscere il piccione che è in ognuno di noi per ricordare, evocare, emozionare senza mai perdere la poesia e la tenerezza.
Ogni replica sarà seguita da incontri per momenti di approfondimento. La "prima", affollatissima, ha visto salire sul palco la giornalista Tiziana Ferrario, seguiranno Serena Dandini, Eleonora D'Errico, Diana De Marchi, Marta Fana, Fiorella Imprenti, Sara Poma.
teatrando Claudia Pinelli
