La tempesta
La Tempesta di William Shakespeare - regia Alfredo Arias - Visto al Teatro Menotti il 28 novembre 2025 - Recensione di Claudia Pinelli

Sobria ma interessante la regia di Alfredo Arias per questa rappresentazione de "La Tempesta" che viene proposta in una rispettosa riduzione che abbrevia l'opera a circa 100 minuti mantenendo lo spirito e la caratterizzazione dei personaggi affidati alla bravura degli attori, con bei costumi, in una scenografia evocativa e immutabile per tutto lo spettacolo. Uno scuro labirinto domina la scena, a rappresentare la complessità del luogo in cui sono approdati tanti anni prima Prospero con la figlia Miranda, che ormai regnano costringendo in schiavitù spiriti e folletti nativi, e che avviluppa ora con i suoi rigidi percorsi i nemici costretti naufraghi dalla tempesta scatenata da Ariel, spirito, soggiogato al volere di Prospero, che aspira con l'obbedienza, alla libertà. Tutti, con sentire e intenti diversi, si inoltrano cercando di venire a capo, tra sogno e magia.
Graziano Piazza è un Prospero pacato, autorevole, consapevole del tempo trascorso che ha affinato le sue arti e smussato la volontà di vendetta, che trama e ordisce obbligando Ariel, più maturo che non aereo spiritello grazie all'interpretazione di Guia Jelo. Elementi dissacranti irrompono sulla scena, spezzano con la commedia la possibile tragedia, Calibano rende carne e sangue quello che è onirico. I destini si ricompongono, l'amore si fa strada, il perdono e non la vendetta sarà la risposta perché "noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d'un sogno è raccolta la nostra breve vita" in un allestimento che crea le giuste suggestioni e che restituisce il senso dell'opera di Shakespeare.
Claudia Pinelli
