Recensione/ Teatro Menotti

14.12.2023

Enrico IV - Una commedia da  Pirandello, regia di Giorgia Ceruti, adattamento di Fabio Sinisi, visto il 12/12 e recensito da Fabia Caporizzi

Enrico IV - Una commedia da Luigi Pirandello, regia di Giorgia Ceruti, adattamento di Fabio Sinisi, visto il 12 dicembre e recensito da Fabia Caporizzi

IL DIFFICILE CONFINE TRE REALTÀ E FINZIONE

Forse la pazzia di Enrico IV è solo un modo disperato, più reale del reale, più vero del vero, per affrontare la vita? Questo sembra l'interrogativo alla base del lavoro teatrale portato in scena dalla Piccola Compagnia della Magnolia, con la regia di Giorgia Cerruti. nell'adattamento della pièce pirandelliana a cura di Fabrizio Sinisi. Un lavoro che invita a riflettere sulla nostra esistenza e sul modo in cui ci vediamo attraverso gli altri, dove la pazzia diventa un'arma potente per smascherare i cosiddetti sani in un viaggio impegnativo e doloroso nella vulnerabilità umana.

Enrico IV è un giovane che cade da cavallo durante uno spettacolo in costume, batte la testa e impazzisce. Da quel giorno crede di essere davvero il re che impersonava e la malattia lo imprigiona per un tempo lunghissimo: dodici anni. Enrico con la pazzia perde l'unico amore della sua vita, gli amici, la vita.

Poi rinsavisce ma decide di continuare a mostrarsi pazzo a coloro che lo vanno a visitare, portando il pubblico a sperimentare il difficile confine tra realtà e finzione, tra identità e maschere, tra sanità e follia. Lo spettacolo voluto dalla regista è elisabettiano, nero e sensoriale, e vuole accompagnare gli spettatori in un percorso fino all'essenza della tragedia del vivere in uno spazio senza tempo che attraversa i secoli e giunge fino ad oggi.

Tutto viene esperito in scene scure a partire dall'inizio quando il sipario si apre in un buio totale e a riempire la scena sono solo i rumori delle cavalcate dei diversi personaggi. Poi si accendono i riflettori ma l'atmosfera resta cupa e pesante fino alla fine in una scenografia ben indovinata per immergersi nei recessi dell'animo umano e delle diverse maschere che ognuno indossa più o meno consapevolmente.

Tutte Ie pulsazioni sotterranee dei quattro personaggi impersonati dai bravi attori (Davide Giglio, Giulia Eugeni, Luca Serra Busnengo, Giorgia Cerruti) risalgono al di sopra delle parole e delle maschere: sono emanazioni degi stati d'animo che emergono rivelando e svelando le vere emozioni e i veri mondi che li abitano. Gli altri protagonisti dello spettacolo a quattro voci (a tratti un po' lento) sono il tempo, la solitudine e la ricerca di un vero Sé à delle sembianze e delle trasformazioni che la vita ci fa attraversare da quando siamo giovani fino al momento in cui ci ritroviamo maturi. Il risveglio è doloroso per tutti non solo per Enrico IV e non ci riconosciamo allo specchio ma nemmeno negli occhi degli altri che sono il vero specchio delle nostre esistenze. Anime perse che non ritrovano piùù se stesse ma nemmeno gli altri al di là dell' autorappresentazione. Uno sgomento che blocca tanto le vite come lo scorrere dell'Enrico IV in quella finta reggia che nessuno sembra voler smascherare.

Fabia Caporizzi