RECENSIONE/TEATRO MENOTTI FILIPPO PEREGO (tmfp3)

28.11.2022

Recensione di MISERY regia di Filippo Dini visto il 22 novembre e recensito da Adelio Rigamonti

TRA FOLLIA E NARCISISMO UN GRANDE MISERY AL MENOTTI

In prima milanese va di scena al Teatro Menotti - Filippo Perego Misery tratto dal romanzo di Stephen King e ridotto per il teatro e per il cinema da William Goldman, con la regia di Filippo Dini.

La vicenda agghiacciante e claustrofobica dello scrittore Paul Sheldon caduto nelle mani della fan Annie Wilkes si svolge nella suggestiva scena girevole di Laura Benzi, capace di rivelare agli spettatori tutti i locali della micragnosa casa/prigione, esterno compreso. In scena nei panni dello scrittore Aldo Ottobrino, nel ruolo dell'infermiera disturbata Annie Wilkes Arianna Scommegna, Carlo Orlando nel ruolo dello sceriffo.

La regia di Filippo Dini è vincolata da precisi e rodati meccanismi e, avvalendosi d'una scenografia, scusate la ripetizione ma in questo caso ne vale la pena, decisiva drammaturgicamente, offre agli spettatori uno spettacolo che va ben oltre gli stilemi dell'horror fino a toccare palesemente corde comico-grottesche. E proprio nei risvolti comico-grotteschi Scommegna e Ottobrino offrono momenti di alto teatro.

Di momenti di alto teatro, tuttavia, ve ne sono moltissimi in questa vicenda dai risvolti raccapriccianti, che si svolge nel mezzo di una tempesta nel Colorado quando un celebre scrittore viene prima salvato e poi imprigionato e torturato da una sua fan.

Il personaggio fan/infermiera/aguzzina e quello dello scrittore contraddittorio e narciso possono essere la metafora dei demoni della creatività che attanagliano ogni scrittore dinnanzi alle pagine bianche da riempire con storie. Tale metafora viene quasi rilevata nel finale a sorpresa dove, dopo ammazzamenti vari, in un salottino da libreria viene presentato l'ultimo libro dello scrittore con l'apparizione inquietante della folle, criminale fan nelle vesti di una segretaria che porta un bicchier d'acqua all'autore dell'ultimo Misery.

Tutto è decisamente avvolto in un horror con robuste venature grottesche che Arianna Scommegna rende terragna anche sottolineando certe cadenze di parlato lombardeggiante. In questo Misery troviamo e applaudiamo una Scommegna semplicemente mostruosa, che dal suo talento, che dopo questa interpretazione sembra essere davvero infinito, trae capacità vocali e mimiche indimenticabili. Detto della Scommegna va elogiata la superba interpretazione di Aldo Ottobrino: un capolavoro fisico, oltre che recitativo, il saper reggere senza cedere un momento a una partner di scena così brava e preponderante. Da non perdere.

Adelio Rigamonti