Recensione/Teatro Manzoni

21.04.2024

Pigiama per sei di Marc Camoletti regia Marco Rampoldi
con Antonio Cornacchione Laura Curino Roberta Pedrozzi Rita Pelusio Max Pisu Rufin Doh Zeyenouin
In scena fino al 28 aprile recensione Claudia Pinelli

Un fitto alternarsi di dialoghi e situazioni spiritose danno brio a questa divertente commedia brillante dai repentini scambi, con cambi velocissimi di punti di vista e prospettive, con un cast di attori di valore, abili nella caratterizzazione dei personaggi. Il ritmo è stupendamente sostenuto da tempi teatrali perfetti in un crescendo di ribaltamenti, di bugie dichiarate e smentite che aggrovigliano la trama in un intreccio sempre più complesso, ma godibilissimo e di cui non si perde mai il filo.

Per nascondere alla moglie di aver invitato nella casa di campagna la sua amante Brigitte (Roberta Pedrozzi), Bernard (Max Pisu) invita il suo migliore amico Robert (Antonio Cornacchione) che scopre di dover fingere di essere il fidanzato dell'ospite, quando in realtà è l'amante di Jacquelin (Laura Curino) la moglie di Bernard. L'intreccio si complica ulteriormente per l'arrivo della donna di servizio (Rita Pelusio) chiamata con un'agenzia e che ha lo stesso nome della signora in questione e viene scambiata per quest'ultima dando vita a una serie di gag esilaranti ben sostenute dalla abilità e complicità di Cornacchione e Pisu, senza nulla togliere a Laura Curino e Rita Pelusio quest'ultima vera e propria "folletto" di comicità. Tra parti principali e secondarie gli attori danno vita a una perfetta macchina teatrale dove ogni tassello ritrova collocazione prima che una nuova sortita ribalti, in maniera esilarante, nuovamente il tutto

L'ottima regia di Marco Rampoldi non lascia spazio a pedanterie o cadute ed è bello che assistendo a uno spettacolo così brillante, vivace, intrigante, si ritrovi il "Vaudeville", termine francese a rappresentare una commedia piena di colpi di scena, satirica e leggera. Ed è questo quello a cui abbiamo assistito: un Vaudeville moderno creato dal drammaturgo Camoletti che ha ambientato la sua pièce alla metà degli anni '80 del '900, ma tranquillamente riferibile a qualsiasi epoca, nella fragilità e complessità dei rapporti personali e familiari affrontati con ironia.

"In pigiama per sei" tra frizzi e lazzi, bugie, intrecci sembra sempre di sfiorare l'orlo del precipizio, ma con un abile ribaltamento le carte si mischiano ulteriormente aprendo nuovi scenari in una perfetta macchina teatrale dove non c'è spazio per il dramma e tutto si stempera nel riso, anzi nella risata di un pubblico coinvolto.

Claudia Pinelli