RECENSIONE TEATRO MANZONI (tman23/1)

26.01.2023

Stralci di LA RINASCITA DI ANTONIA per COPPIA APERTA, QUASI SPALANCATA, visto al Teatro Menotti nel novembre 19  di Marina Salonia

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Questa commedia fu rappresentata per la prima vota al Teatro Ciak di Milano nel 1983 e negli Anni ottanta venne interpretata dalle attrici più famose tanto in Italia e all'estero (in Germania in quegli anni fu rappresentata anche in ben trentatré teatri contemporaneamente).

Il testo racconta la storia di una coppia di coniugi in crisi e mette in evidenza l'evoluzione e il cambiamento del matrimonio alla luce delle riforme degli anni settanta dopo la contestazione femminista del '68.

All'apertura del sipario un allestimento minimalista mostra l'interno di un appartamento borghese nel quale si sta consumando uno dei tanti tentativi di suicidio di Antonia.

Immediatamente veniamo coinvolti nel dramma familiare della protagonista. Antonia (una puntuale e brava Chiara Francini) dimessamente vestita di una tuta e un maglioncino con la scritta amore e i capelli raccolti in qualche modo è esausta e distrutta psicologicamente per i continui tradimenti del marito; è arrivata ad annientarsi pur di proteggere il suo amore.

Il marito (Alessandro Federico) giustifica le sue continue scappatelle con la teoria maschilista della coppia aperta nella quale si sottintende che debba essere aperta solo dalla sua parte; se è aperta da entrambe le parti si sentono le correnti d'aria!

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Chiara Francini interpreta in maniera originale il suo personaggio, arricchendolo di una simpatica cadenza toscana e dell'ironia che le è familiare. La sua recitazione è brillante e il personaggio di Antonia sembra quasi un buffo fumetto. La scena è completamente assorbita dalla sua vérve a scapito della più debole prova attoriale di Alessandro Federico che risulta spesso sottotono.

Battuta dopo battuta assistiamo all'evoluzione di Antonia e alla reazione del marito che finalmente si accorge di lei, si ingelosisce e ne reclama la proprietà.

Ma ormai è troppo tardi....

Una bella storia di riscatto, ancora del tutto attuale, in cui il femminismo ha la sua vincita.

Marina Salonia