RECENSIONE TEATRO MANZONI (tman23/2)

08.02.2023

Recensione de IL PADRE DELLA SPOSA, visto e recensito da Marina Salonia

LA SINDROME DEL NIDO VUOTO 

Al teatro Manzoni sino al 12 febbraio va in scena una divertente commedia dal titolo "Il padre della sposa" di Caroline Francke che vede come protagonisti Gianfranco Jannuzzo e Barbara De Rossi diretti da Gianluca Guidi che ne firma anche la colonna sonora.

Si tratta di un adattamento teatrale che riporta alla mente due famosissimi film "the faher of the bride" uno del 1950 con Spencer Tracy e Liz Taylor e l'altro del 1991 con Steve Martin e Diane Keaton.

Come i due citati film la piéce porta in scena con ironia e divertimento un momento che per i genitori ma soprattutto per un padre può risultare molto difficile: lo sgomento all'annuncio da parte della propria figlia dell'imminente matrimonio e quindi la consapevolezza che la propria bambina è ormai cresciuta ed è pronta a formare una famiglia tutta sua.

In aggiunta a ciò il difficile incontro con la famiglia dello sposo, decisamente "naif" e l'idea di organizzare la festa di nozze in casa avvalendosi di un singolare e costoso "wedding planner" creeranno gag e situazioni molto divertenti.

Lo spettacolo è particolarmente valorizzato dalla presenza di Gianfranco Jannuzzo a suo agio nel ruolo brillante di Giovanni il padre di Alice (Martina Difonte) sostenuto da Barbara De Rossi ormai avvezza a ruoli comici che interpreta Michelle sua moglie da 30 anni, alle prese col difficile compito di arginare la sua gelosia per la figlia.

Le scenografie e i costumi particolarmente curati di Carlo De Marino e le luci di Umile Vainieri creano la giusta atmosfera per lo svolgimento della rappresentazione.

Dopo un primo tempo piuttosto incalzante il secondo tempo diventa un po' meno accattivante se non fosse per Boris il personaggio interpretato da Geatano Aronica: l'eccentrico e anche un po' approfittatore wedding planner dalla strana lingua italorussa che strapperà molte risate.

Per questo spettacolo la parola d'ordine è risate e leggerezza.

Marina Salonia