RECENSIONE/PICCOLO TEATRO - PAOLO GRASSI (ptpg2)

20.10.2022

Recensione di DITEGLI SEMPRE DI SÌ di Eduardo De Filippo, visto il 18 ottobre; a cura di Claudia Pinelli

UN SOTTILE CONFINE TRA FARSA E TRAGEDIA

La regia di Roberto Andò riprende, rispettandone perfettamente la struttura divisa in due tempi, la commedia di Edoardo De Filippo scritta nel 1927, accentuando, con sottigliezza e misurati giochi scenici, il sottile confine tra farsa e tragedia senza mai appesantire il testo e mantenendo, in un abile gioco degli equivoci, il tono, godibile e divertente, voluto da De Filippo.

Il matto Michele Murri, dopo un soggiorno in manicomio, apparentemente guarito, rientra a casa accolto dalla sorella Teresa, l'unica che conosce la sua situazione. Intorno a loro personaggi a cui Michele stravolge la normalità piccolo borghese, ribaltandone le prospettive prendendo "alla lettera" ogni osservazione. Incapace di distinguere la realtà dall'immaginazione, il protagonista condiziona i comportamenti altrui, senza i filtri della razionalità, mirando a far passare per pazzo al suo posto lo spiantato Luigino Strada, affittuario in casa di Teresa, aspirante attore ma anche poeta e scrittore. In un grottesco e divertente gioco degli equivoci la verità emergerà mentre gli equilibri di facciata verranno sgretolati. E' il matto Michele che detta le regole permettendo di cogliere quanto tra sanità e pazzia la differenza può essere lieve.

Il regista tiene il tutto in un perfetto equilibrio senza tralasciare quella punta di amarezza che dà colore e ritmo, in una scelta di scenografia molto scarna e neutra che rende poco l'ambientazione napoletana.

Molti gli attori in scena: dai protagonisti Carolina Rosi e Tony Laudadio, a Andrea Cioffi, Antonio D'Avino, Federica Altamura, Vincenzo Castellone, Nicola Di Pinto, Paola Fulciniti, Viola Forestiero, Vincenzo D'Amato, Gianni Cannavacciuolo, Boris De Paola, ognuno con un ruolo, anche marginale, che fa emergere individualità piuttosto che coralità.

Uno spettacolo rispettoso delle scelte stilistiche di Edoardo De Filippo e del suo teatro, anche per il numero di attori e la divisione dei 110 minuti in due tempi con intervallo, evento raro sulle scene milanesi, con un testo forse un po' datato, ma  godibile.

Claudia Pinelli