RECENSIONE/ MTM TEATRO LITTA (tlit 23/2)

13.05.2023

Recensione de NON SONO NATA PER CONDIVIDERE ODIO, visto l'11 maggio e recensito da Marina Salonia

Arianna Scommegna
Arianna Scommegna

ANCHE OGGI... ANTIGONE

Al Teatro Litta è in scena "Non sono nata per condividere odio" spettacolo tratto , ispirato e rivisitato dall'Antigone di Sofocle. La drammaturgia è della docente universitaria di Storia del Teatro e Comunicazione teatrale Maddalena Giovannelli mentre il monologo è recitato dalla bravissima Arianna Scommegna accompagnata al pianoforte da Mell Morcone con musiche composte appositamente per lo spettacolo.

La piéce ha inizio con il testo di Sofocle nel momento in cui i fratelli di Antigone, Eteocle e Polinice, dopo aver combattuto per il trono di Tebe soccombono entrambi uccidendosi vicendevolmente. Creonte, il nuovo re, decide di trattare da eroe e quindi dare degna sepoltura a Eteocle e di abbandonare il corpo di Polinice in pasto ai cani e agli avvoltoi perché considerato un traditore del regno e quindi indegno di ricevere gli onori funebri.

Antigone sconvolta dal dolore e dall'ingiustizia chiede l'aiuto della sorella Ismene per seppellire degnamente il corpo del loro fratello Polinice ma viene abbandonata anche da lei in quanto timorosa di andare contro la legge del re Creonte.

In quel momento spinta dal pensiero di non essere nata per condividere odio si fa unica paladina per difendere l'onore del fratello Polinice anche se sa di essere sola e soprattutto donna e quindi per questo la sua ribellione è ancora più grave agli occhi di Creonte.

L'interpretazione di Arianna Scommegna è intensa e estremamente coinvolgente. Grazie alla sua eccezionale tecnica vocale e al suo immenso patrimonio di registri riesce a comunicare tutte le sensazioni di rabbia e frustrazione del suo personaggio che lotta con tenacia contro l'ingiustizia con frasi che colpiscono gli spettatori perché urlate con forza o quasi cantate in una sorta di lamento melodioso.

Poco dopo eccola invece prendere in braccio una giacca quasi a raccogliere il corpo del fratello e pronunciare con dolcezza frasi di amore per Polinice perché la sofferenza e la sopraffazione non hanno cancellato la sua sensibilità e umanità.

Gli insegnamenti di Sofocle arrivano dunque come un'eredità sino a noi dopo due millenni e mezzo vivi e ancora attuali e forti. Ancora oggi si combatte contro i poteri ingiusti e costituiti. Ancora oggi donne coraggiose come Antigone disubbidiscono e si ribellano alle iniquità perché non vogliono perdere la propria umanità e sensibilità. Un esempio tra tutti quello citato a fine spettacolo dalla Scommegna: Cristina Cattaneo, medico e antropologo, che dal 2013 si occupa di dare un nome alle vittime del Mediterraneo poiché Identificare i morti è fondamentale per i vivialmeno per elaborare il lutto, progetto tutto italiano è coordinato dal Commissario straordinario per le persone scomparse. Questo per dare dignità a chi soccombe durante il loro viaggio verso la libertà ma soprattutto per i familiari che hanno diritto di sapere ciò che è accaduto e poter piangere il loro cari.

Uno spettacolo intenso, un messaggio forte da custodire e fare nostro.

Marina Salonia